Da novembre parte Triton, sostituirà Mare Nostrum

Lo ha annunciato a Lussemburgo Alfano durante i lavori del gruppo Giustizia e Affari interni del Consiglio Ue. Il ministro: «Grande risultato della presidenza italiana Ue». Lanciata nuova iniziativa antiterrorismo della presidenza italiana Ue: una squadra multinazionale dentro Europol, con esperti per il contrasto ai ‘foreign fighters’

Dal 1° novembre è partita Triton, la nuova operazione europea per il controllo delle frontiere esterne, e da quel momento «si concluderà l’attività italiana di Mare Nostrum». Lo ha annunciato il ministro dell’Interno Angelino Alfano oggi a Lussemburgo per presiedere il gruppo Giustizia e Affari interni (GAI-Justice and Home affairs, JHA) dell’Unione europea (Ue), nel semestre di presidenza italiana. «La nostra richiesta che l’Europa presidi le sue frontiere esterne è stata accolta», ha dichiarato il ministro, esprimendo soddisfazione a nome dell’Italia.

2014_10_09_alfano_lussemburgo_300xLa nuova operazione «sarà al posto di Mare Nostrum, non avremo due linee di difesa delle nostre frontiere». Nonostante questo, sul fronte del soccorso ai migranti in mare, «il nostro Paese farà per intero la sua parte secondo quanto prevede il diritto internazionale della navigazione». Un principio universale questo che vale per tutti i Paesi, e «che nessun atto collegiale può cancellare». Nella fase di avvio di Triton, ha spiegato il ministro, «sarà garantito il pieno coordinamento con le misure di emergenza adottate dall’Italia in vista di una loro rapida eliminazione».

«Mare nostrum», ha precisato ancora Alfano in conferenza stampa, «ha salvato decine di migliaia di vite ed è servita a fermare oltre 500 scafisti e passeur. Ma era un’operazione a tempo, nata dopo la tragedia di Lampedusa come misura di emergenza. Avevamo sempre detto che sarebbe finita quando l’Europa avesse fatto la propria parte». A un anno dalla strage in mare dei migranti, «l’Europa si riprende la propria frontiera e decide di presidiarla».

Il risultato più importante è dovuto soprattutto, secondo il ministro, al lavoro dell’Italia nel suo semestre di presidenza Ue, ed è il «punto di principio stabilito: l’emergenza oggi è presidiare la frontiera del Mediterraneo centrale, e l’Unione europea interviene su questa frontiera». Domani, ha proseguito Alfano, potrà intervenire su altri tratti, per cui «la solidarietà ricevuta oggi dai Paesi europei del Mediterraneo centrale sarà restituita domani, se ce ne fosse, speriamo di no, bisogno».

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