Negli ultimi mesi ci siamo a lungo interrogati sulla capacità dei metodi educativi adottati all’epoca del Covid di essere realmente inclusivi. Già da tempo, tuttavia, avevamo avviato una riflessione sulla relazione tra educazione formale e non formale, e sulla capacità di quest’ultima di prevenire il fenomeno della dispersione scolastica, basandoci sulle pratiche messe in campo in diversi paesi del mondo.
Questa riflessione, condotta dai docenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio fisico e della Formazione dell’Università di Palermo, ha portato alla realizzazione della pubblicazione “Oltre i banchi di scuola”, frutto di indagini e study visits realizzate nel corso del progetto Edu-Action 2.0. Attraverso il confronto tra le sei realtà nazionali coinvolte nella nostra iniziativa (Italia, Estonia, Kenya, Nepal, Spagna e Uruguay), questo lavoro analizza il valore attribuito all’educazione non formale nei paesi del partenariato, il ruolo e lo status degli animatori giovanili (youth workers) e il contributo delle loro pratiche alla lotta all’abbandono scolastico.
Martedì 13 ottobre abbiamo presentato “Oltre i banchi di scuola” a Moltivolti, come evento conclusivo del progetto Edu-Action 2.0.
Ne abbiamo discusso con Cristiano Inguglia, Manila Raimondo e Carlo Faraci, l’equipe di ricerca che, insieme a Roberta Ruggieri, ha curato la redazione del testo presentato.
Ha introdotto i lavori Luisa Costa, coordinatrice del progetto Edu-Action 2.0.
Nel corso dell’incontro abbiamo inoltre presentato la campagna di sensibilizzazione “Education can do it” e le iniziative del progetto V4Volunteers, realizzato da Per Esempio Onlus per favorire la cultura e la pratica del volontariato.
Edu-Action 2.0 è un progetto co-finanziato dal programma europeo Erasmus+ nel quadro della Key Action 2 – Capacity Building in the field of Youth.
Maggiori informazioni sul progetto al sito www.edu-action.eu.