Quattro mesi di esperienze, quattro mesi di conferme. Thea racconta la sua storia di volontaria a Palermo

Caro lettore,

 

anche se non ci conosciamo, tra me e te esiste un rapporto invisibile. Tra noi e tutti quelli che pensano alla possibilità di fare il volontariato si crea un legame i cui fili sono fatti di progetti, speranze, idee e culture diverse.

 

Sono Thea, una ragazza greca di 23 anni e sono una volontaria di Per Esempio Onlus, un’associazione fatta con lo stesso tessuto del nostro legame. Vivo a Palermo già da quattro mesi. Quattro mesi pieni di parole sconosciute, persone nuove, felicità, nostalgia, di ricordi creati insieme ad altre persone che sono diverse, ma condividono i tuoi valori – come la solidarietà -, le tue idee, le tue paure e speranze.

 

Palermo è una città con cento facce: una decadente, una luminosa, una araba, una normanna. Ma tutte sorridenti, orgogliose e sicure di ciò che sono.

A Palermo le culture si incontrano e danzano insieme, sia nelle architetture che ammiriamo sia nella vita che osserviamo, e i passi di questa danza devono essere accompagnati dai gesti, gesti di tolleranza, di progresso, di solidarietà. Progetti come Be Present, quello a cui sto partecipando, fanno parte di quei gesti speciali e, scegliendo di fare volontariato, anche tu muoverai i passi di questa danza.

 

Prima di cominciare questo progetto a Palermo, non avevo mai vissuto fuori casa, quindi questa esperienza mi ha permesso non solo di acquisire competenze professionali (che ovviamente hanno grande peso in queste occasioni), ma mi ha dato anche l’opportunità di incontrare persone di culture e mentalità diverse, allargando i miei orizzonti, cambiando le mie idee e punti di vista.

In questi quattro mesi sono stata più sola e più in compagnia che mai prima e tante volte ho chiesto a me stessa se ho fatto la scelta giusta. Tra la nostalgia e la paura, l’entusiasmo e la gioia, i sorrisi e le lacrime, la risposta si è definita. Ed è stata sempre sì.