“Lascio qui tutta l’ansia e l’incertezza di questo periodo, mi porto dietro l’energia per affrontare le cose in modo diverso”, ha detto una delle ragazze al termine di “Pandemic Stories”, il laboratorio di digital storytelling che abbiamo realizzato nelle scorse settimane all’interno del nostro nuovo progetto europeo.
Per i giovani l’emergenza Covid ha creato molteplici complicazioni come l’aumento della vulnerabilità economica, materiale e sanitaria, la perdita delle connessioni esistenti con le istituzioni, delle opportunità di lavoro e possibilità di interazione sociale. Il progetto Continue E+, finanziato dal programma Erasmus Plus, coinvolge proprio loro, supportandoli nell’affrontare le sfide specifiche del periodo post-Covid, aiutandoli a rimanere connessi e integrati nelle società europee.
Da più parti si diceva di avere dato troppo poco ascolto ai giovanissimi e alle loro esigenze in questo periodo, ed era vero. Con “Pandemic stories” abbiamo iniziato a metabolizzare quello che è successo nel corso di tutti questi mesi. Le ragazze e i ragazzi hanno imparato il metodo di racconto autobiografico del “Community reporting” messo a punto dal nostro partner inglese People’s Voice Media, a utilizzare diverse tecniche di storytelling digitale tramite video e foto, a migliorare le proprie competenze comunicative, conoscendo al tempo stesso persone nuove.
Il laboratorio era rivolto ai giovani di età compresa tra i 14 e i 30 anni ed era basato sulla partecipazione attiva con la realizzazione di interviste sulle esperienze di vita ai tempi della pandemia. Ne sono venuti fuori materiali straordinari, per contenuti e tecnica, che verranno raccolti, insieme a quelli di molti giovani di altri Paesi europei, all’interno di una piattaforma dedicata che vi presenteremo presto.