L’esperienza di volontariato di Alice

Alice Nortier è una ragazza francese. Da qualche mese vive a Palermo e qui ci racconta la sua esperienza da volontaria europea.

Sono arrivata a Palermo in ottobre 2021 per un tirocinio di tre mesi a Moltivolti con Roberta Lo Bianco dopo una laurea di Relazione Internazionale – troppo teoretica – in Francia. A dicembre, già contaminata dal virus che fa innamorare di Palermo gli stranieri, ho deciso di continuare a dare tempo e energia a bei progetti di solidarietà con un volontariato a Per Esempio.

Il volontariato di Per Esempio propone un quadro utile per soddisfare le mie aspirazioni associative, in quanto mi libera da molti impegni, ha coperto i costi di prima necessità, mi ha permesso di partecipare a progetti interessanti e mi ha permesso di impegnarmi ai progetti che facevano per me. Inoltre, Per Esempio mi ha fatto incontrare persone incredibili.

Lavorare a Moltivolti con Roberta è stata una svolta importante per me. Mi ha mostrato com’è possibile fare la differenza nella società che ti circonda. Roberta cancella la verticalità tra chi può aiutare e chi vuole essere aiutato da una preziosa intelligenza del pensiero e del cuore. Per Esempio mi ha fatto conoscere altre personalità che ammiro ugualmente, ma è soprattutto su Lara e Handala che vorrei concentrarmi.

L’Associazione Handala, guidata da Lara con una mano sia di ferro che d’amore, è un progetto, una dinamica, che tende a lottare contro tutte le ingiustizie del nostro sistema contemporaneamente. Tre volte alla settimana accompagno Lara e la sua squadra (composta da persone straordinarie) nello spazio per le donne, dove la violenza, lo stigma e la discriminazione vengono lasciati fuori. Qui facciamo voto di benevolenza e amicizia, impariamo le une dalle altre, andiamo avanti insieme per realizzare il progetto PuppaZen, il laboratorio teatrale, e tante altre cose.

L’associazione Handala elimina anche un altro limite che ho constatato in altre associazioni, quello dello scollamento tra i progetti di solidarietà scritti in ufficio e la realtà dei beneficiari, i loro bisogni e il modo giusto di investire le risorse umane e finanziarie dell’organizzazione. I progetti di Handala nascono direttamente dal campo, e sono realizzati in perfetta coerenza con l’ambiente in cui sono svolti. Per me, questa gestione dei progetti è una sorta di elevazione, che innalza tutti i partecipanti a un livello di soddisfazione superiore a quello precedente. Un esempio è il carnevale sociale, un momento di festa, di felicità condivisa. Scrivo queste righe con un grande sorriso pensando ai coriandoli che volano e alle risate che scoppiavano.

Handala, come tutte le iniziative a cui contribuisco, si concentra globalmente sull’integrazione sociale. Un concetto molto diffuso a Palermo, «città dell’accoglienza» come si dice, che non ha mai smesso di interrogarmi durante il mio volontariato a Per Esempio.

Integrazione di chi e da parte di chi? Perché ovviamente non viene offerto a tutti nello stesso modo. Quindi, in base a cosa determiniamo i mezzi mobilitati per integrare meglio la donna siciliana dello Zen, il rifugiato della Somalia, la ragazzina dell’Ucraina o ancora la collega che lavora per un’associazione in Spagna? E chi sono le persone che hanno deciso di dedicarsi all’integrazione di altri? Perché? Se vuoi parlarne «au comptoir», contattami e scriveremmo un altro articolo su questo insieme!

Infine, so che ho fatto questo lavoro di volontariato perché volevo rafforzare la coesione sociale e permettere a tutti di avere una vita dignitosa e appagante. Per Esempio mi ha accompagnato in questo percorso. Ma sono consapevole di alcuni limiti di questo volontariato. Una miglioramento potrebbe dare la preferenza a delle volontari meno privilegiati, aumentare il budget per il volontario in modo che sia finanziariamente indipendente e di sensibilizzare le persone che non pensano che questo tipo di progetto sia adatto a loro, anche se sono più propense a capire e ad agire su questo tipo di problema.