Falso, il sistema comune di asilo esiste ma non sempre funziona. Perché?
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Nel 2005 è stata completata la prima fase del sistema, basato su un minimo denominatore comune tra Stati membri, e nel 2013 sono state concordate nuove norme (sistema europeo comune di asilo II) per assicurare a tutti i richiedenti asilo, ovunque presentino domanda, parità di trattamento in un sistema aperto ed equo. Oggi il sistema europeo armonizza cinque aspetti dell’asilo:
- le garanzie minime e l’iter della procedura di una domanda di asilo;
- le condizioni di accoglienza (alloggio, vitto, assistenza sanitaria, lavoro ecc.) per i richiedenti asilo;
- i criteri comuni per il riconoscimento della protezione internazionale;
- la competenza degli Stati membri per l’esame della domanda di asilo (il regolamento Dublino);
- una banca dati dell’UE per le impronte digitali dei richiedenti asilo (il regolamento Eurodac).
Il sistema progettato in questo modo viene poi implementato dagli Stati membri. E qui ogni tanto si crea la differenza tra ciò che dovrebbe essere e ciò che c’è. Non senza motivo infatti vi sono attualmente 32 procedure di infrazione in corso contro vari Stati membri per la mancata applicazione di questi o altri aspetti del sistema europeo di asilo.
Per maggiori informazioni visita il sito:
http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/e-library/docs/ceas-fact-sheets/ceas_factsheet_it.pdf