Progetto ACT: i primi sei volontari arrivati a Palermo

ACT è un progetto di inclusione sociale finanziato dalla Key Action 3 del programma Erasmus+, che ha preso avvio a gennaio e che durerà fino alla fine del 2018. Per Esempio fa parte del partenariato di progetto, guidato dall’associazione Adice di Roubaix (Francia).

ACT mira a creare percorsi innovativi di cittadinanza per giovani con minori opportunità. Il progetto, infatti, offre loro la possibilità di svolgere un’esperienza di volontariato con migranti e rifugiati in Italia o in Grecia. L’obiettivo del progetto è quello di attrarre nuovi giovani verso i progetti di volontariato e combattere contro il rischio di isolamento e radicalizzazione violenta.

A questo scopo, i partner di progetto, tra le altre azioni, creeranno un percorso di formazione per i giovani volontari, in modo da prepararli adeguatamente al lavoro con i migranti in arrivo.

ACT prevede l’arrivo a Palermo di tre flussi di giovani volontari per un periodo di sei mesi ciascuno. Alla fine di aprile si è riunito e

attivato il primo gruppo di sei partecipanti, che vede come tutor Mamadou Bah, giovanissimo mediatore culturale senegalese che per i prossimi sei mesi seguirà da vicino il lavoro dei sei volontari e lo ispirerà anche grazie alla sua esperienza diretta dei meccanismi di accoglienza dei migranti.

Il progetto, inoltre, intende porsi come incubatore di una nuova iniziativa, da poco lanciata dall’Unione europea, chiamata European Solidarity Corps e dedicata ai giovani che vogliono impegnarsi in un percorso di lavoro o volontariato, nel proprio paese o all’estero, nell’ambito di progetti destinati ad aiutare comunità o popolazioni in Europa, attraverso, ad esempio, l’assistenza nei centri per richiedenti asilo.

“Un’opportunità tagliata sulla realtà di una città di accoglienza come Palermo”, commenta Sara Paolazzo, project manager di Per Esempio e responsabile del progetto. “ACT innescherà una duplice pratica virtuosa: da un lato sensibilizzerà ai temi della solidarietà e del rispetto giovani a rischio di esclusione sociale provenienti dalle aree svantaggiate di alcune città europee, dall’altro costituirà una nuova risorsa per le organizzazioni che si occupano di accoglienza dei migranti”.