Fare volontariato a Palermo con Per Esempio

I giovani di oggi non fanno più volontariato. (!?)

È quello che sentiamo spesso dire in giro, specie quando sono adulti a parlare.

E invece, chi come noi è quotidianamente impegnato nella promozione di percorsi di attivismo, impegno sociale, cittadinanza attiva sa quanto questa affermazione sia lontana dalla realtà dei fatti.

Grazie al nostro lavoro, siamo testimoni diretti di quanto lɜ giovani di oggi partecipino, si impegnino e si spendano all’interno delle proprie città, usando formule che spesso sfuggono a chi usa vecchie mappe per intercettare il più classico “impegno volontario”, quello caritatevole. Basta pensare ai movimenti ecologisti, a quelli studenteschi, alle tantissime esperienze di auto organizzazione capaci di riempire piazze e sperimentare pratiche di mutualismo in ogni angolo del mondo.

Il mondo dell’attivismo giovanile ha cambiato pelle. Oggi fare volontariato per moltɜ dellɜ giovani che incontriamo significa occuparsi della propria crescita personale e professionale oltre che dellɜ altrɜ, portare avanti processi di giustizia sociale e di professionalizzazione allo stesso tempo, sperimentare percorsi utili a dar voce a chi non ne ha ma anche a rafforzare la propria attraverso esercizi di pratica politica sul campo insieme ad un terzo settore a cui non basta colmare le lacune del pubblico ma che esplora con ambizione nuove forme di società, nuovi modelli di sviluppo.

Per Esempio, da 13 anni, costruisce opportunità di volontariato per lɜ giovani con l’intenzione di rompere la classica relazione verticale tra chi aiuta e chi viene aiutato, rafforzando l’autonomia e l’indipendenza dellɜ singolɜ componenti di una comunità che armoniosamente cresce e agisce.

Oggi, Giornata mondiale del volontariato, alle porte dell’anno in cui Palermo, la nostra città, porterà il titolo di Capitale italiana del volontariato, vi raccontiamo le storie di Gwendy e Katerina, due delle nostre dieci volontarie internazionali, che grazie al programma ESC finanziato da Erasmus+ arrivano dalla Grecia e dalla Germania per accrescere il proprio bagaglio e per “aiutarci a casa nostra”.