Fili colorati, fotografie, messaggi scritti a penna. I ragazzi e le ragazze di “In my art”, del gruppo di Palermo, hanno portato in strada #intreccifotografici, un’installazione ma anche un’occasione di incontro e di conoscenza reciproca attraverso la fotografia.
Il luogo scelto per il primo “intreccio” è stato il bar-caffetteria “Altrove” nel centro storico di Palermo, un progetto fondato sulla convinzione che il viaggio è uno strumento fondamentale per la creazione di relazioni tra persone e luoghi e che tutte le persone hanno il diritto di scegliere dove vivere e sentirsi a casa in qualsiasi punto della terra, al di là di ogni confine geopolitico o luogo di origine, “la mia terra è dove poggio i miei piedi” è il motto.
#Intreccifotografici ha proposto alla comunità di scattare una foto del proprio luogo familiare e partecipare alla costruzione di una mostra fotografica itinerante. Di guardarsi attorno, osservare le foto appese, posizionare la propria e, nel caso della percezione di un legame con un qualche altro scatto, usare il filo per renderlo visibile.
I ragazzi e le ragazze hanno creato un luogo accogliente in un angolo della strada, «un modo inusuale di vivere un bar – dice D. – che l’ha spinta a restare».
Per P. è stata un’occasione per tirare fuori la parte creativa di sé, inaspettatamente. «Mi sono sentito libero di esprimermi, di essere me stesso. Ho potuto autorizzarmi a utilizzare il linguaggio dell’arte e dei colori, esperienza che spesso viene erroneamente giudicata infantile».
Il desiderio dell’incontro e della co-creazione ha “normalizzato” l’atto creativo in un luogo (in)solito, una caffetteria, al punto di permettere a giovani che non si conoscevano prima di interagire con confidenza. E mentre con la scusa delle scelte degli scatti nascevano dialoghi, l’installazione cresceva sotto gli occhi di tutti.
Per scoprire di più sul progetto visita https://www.inmyart.eu/it/